Monday, February 20, 2023

Quo vadis Biden?

 Lettera al Corriere


Caro direttore

Vogliamo essere generosi e pensare che le più alte autorità americane si comportino sempre per il bene non solo del loro paese ma del mondo intero. 

È purtroppo estremamente probabile che due eventi accaduti nei giorni scorsi vadano ad acuire la già terribile situazione in Ucraina. Questi due eventi sono, in primo luogo, l'accusa, fatta durante un discorso in Germania, da Kamala Harris, vicepresidente, che la Russia è colpevole di crimini contro l'umanità; e, in secondo luogo, la visita del presidente Biden a Kiev ieri in cui non solo ha promesso di fornire a Zelinsky un altro mezzo miliardo di dollari in materiale bellico, ma ha anche dichiarato, in un modo che aveva tutta l'apparenza di mostrare il dito alla Russia, che gli Stati Uniti sosterranno l'Ucraina “whatever it takes.” 

Le osservazioni di Biden e tutto il suo atteggiamento a Kiev indicano chiaramente che la guerra non viene, in realtà, combattuta tra l'Ucraina e la Russia, ma tra gli Stati Uniti e la Russia, con sonorosi applausi dalle tribune per gli USA da un gran numero di paesi europei. È cosa, questa, che promette alcunché di buono? Può lo scontro tra due potenze nucleari mai essere rassicurante? 

Per rendere le cose molto peggiori, abbiamo Kamala Harris che dichiara al mondo che Putin e tutti coloro che lo sostengono sono colpevoli di crimini contro l'umanità. Ciò può anche essere vero, ma questo non è il punto. Il punto è questo, e Harris questo lo dovrebbe sapere meglio di tutti noi: che i crimini di guerra sono imperdonabili, così come lo sono i crimini commessi dalle, purtroppo, frequenti sparatorie di massa nel suo proprio paese. I killer sanno di essere in una strada a senso unico: si uccidono alla fine, ma non senza lasciare dietro di sè una scia di vittime. Così con Putin e coloro che lo sostengono: accusati di crimini contro l'umanità, è concepibile che si facciano avanti e dicano "mi dispiace tanto?” O è più probabile che, non avendo dato loro nessuna via d'uscita, continuino imperterriti fino alla fine, facendo - come sono capacissimi di fare - l'impensabile per strada?

Presi, dunque, insieme, ci porteranno questi due eventi più vicini a una soluzione pacifica, o a una intensificazione  della guerra con la possibilità di una conflagrazione finale e totale?

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