Everett è stato molto criticato negli ultimi anni. La sua risposta ai suoi critici merita una lettura:
https://aeon.co/essays/why-language-is-not-everything-that-noam-chomsky-said-it-is
A proposito non ho nessun dubbio che una delle tesi del Everett, che la lingua piraha dimostra l’importanza della comunità nella formazione della lingua, è non solo vera, ma è vera pure rispetto alla radice contadina del nostro furlàn.
Esempi di comunissimi vocaboli di origine contadina:
bašovàl, pivida, penacju, panola, buiassa, sghit, bugansa, sgivina, brenta, caretèl, mušèt, cort, curtìl, pitìn, savata,...
Di Chomsky e di Everett direi questo, che noi, come esseri umani, abbiamo una predisposizione alla lingua (e in questo senso ha ragione Chomsky, ma pure Everett che questo concetto lo accetta pure lui); ma avendo letto Everett non sono per niente convinto che ogni lingua deve necessariamente avere la recursività, come sostiene Chomsky.
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